Graziano Biondi, Claudio Bonvecchio, Gaetano Lettieri, Giancarlo Rinaldi (a cura di Piero Vitellaro Zuccarello). Gnosi, nostalgia della luce. Mimesis, 2012, (€.10,00).
Quattro saggi preziosi su un argomento affascinante come quello della Gnosi: è questo che ci offre il volume edito dalla casa editrice Mimesis - da sempre attenta a queste tematiche - e curata da Piero Vitellaro Zuccarello, con il patrocinio dei Collegia Mediolanum – Capitolium del Rito Simbolico Italiano.
Ma ciò che rende particolarmente prezioso l'agile volumetto di 84 pagine è il rigore scientifico dei quattro saggi, opera di altrettante autorità in ambito accademico: e non è poco, in un settore in cui spesso ciò che il mercato editoriale propone è confuso e superficiale.
Il primo contributo, introduttivo, è di Giancarlo Rinaldi (Università L'Orientale di Napoli) ed affronta il problema delle fonti per lo studio dello gnosticismo e, con esso, la dibattuta questione se lo gnosticismo vada considerata un'eresia nata e sviluppata in ambito cristiano o non affondi piuttosto le sue radici nel giudaismo o nelle religioni dualistiche iraniche. Certo il suo contributo, “Testi e documenti per la storia dello gnosticismo”, ricco di note e richiami bibliografici, è di non sempre facile lettura. Ma questo è il prezzo che si paga inevitabilmente per il rigore scientifico. E in un campo in cui il rigore a volte sembra non avere fatto presa, la ricchezza bibliografica di questo saggio risulta quanto mai apprezzabile. Come Rinaldi riferisce, il suo contributo è parte di un capitolo di un volume di imminente pubblicazione dal titolo “Cristianesimi nell'antichità”. Chi avrà letto il breve saggio qui presentato lo aspetterà con ansia.
Nel secondo contributo, Gaetano Lettieri (Università La Sapienza di Roma) affronta un aspetto molto specifico, addentrandosi nel conflitto intellettuale che vide contrapposti il filosofo neoplatonico Plotino ed alcuni suoi allievi gnostici. Fu una battaglia filosofica, quella che Lettieri descrive brillantemente, nella quale Plotino si impegnò stigmatizzando lo gnostico disprezzo dell’armonia e della bellezza sensibile. Memorabili in questo senso le sue parole: “Non si può, dunque, diventare buoni disprezzando il mondo, gli dèi che sono in esso e le altre cose belle”.
Il terzo contributo, di Graziano Biondi (Università di Urbino “Carlo Bo”), affronta la complessa figura di Basilide, filosofo gnostico dalle caratteristiche molto peculiari, che era già stato oggetto di un suo ponderoso saggio, certamente il più ricco e aggiornato sull'argomento, dal titolo: “Basilide. La filosofia del dio inesistente” (Manifestolibri, 2005). Oggetto di questo saggio, comunque, è in particolare il legame complesso e sottile tra il Nous di Basilide e il Logos di Giovanni.
Infine, nell'ultimo saggio, Claudio Bonvecchio (Università dell’Insubria di Varese), affronta con la consueta brillantezza un argomento che a prima vista potrebbe apparire come una contraddizione in termini: il complesso rapporto tra gnosi e politica. In realtà, Bonvecchio mostra con chiarezza che il rifiuto del mondo da parte degli gnostici si è sviluppato lungo due direttrici principali: quella ascetica di chi, rifiutando il mondo, lo rifugge rinchiudendosi in una sfera intimista e spirituale, e quella libertina e rivoluzionaria che manifesta il rifiuto del mondo combattendone le regole e facendosi così portatrice di pulsioni rivoluzionarie. Il saggio di Bonvecchio termina con l'acuta analisi dell'opera di recupero della Gnosi da parte di due grandi intellettuali del calibro di Hermann Hesse e Carl Gustav Jung.
Raramente una raccolta di contributi nata dagli atti di un convegno risulta di così piacevole e stimolante lettura.
Marco Rocchi
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